PREFAZIONE

"L'INCONTRO" E ALTRE STORIE


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Di prefazioni a romanzi ne ho fatte varie: un’attenta lettura da cui un approfondimento che parte dalle situazioni, dai particolari, dalle trovate che più mi hanno colpito. Ma questo libro ne riporta quattordici di racconti. Quattordici prefazioni ... io mi addormenterei a scriverle e voi a leggerle.
Avevo pensato di prendere il racconto che più mi è piaciuto e scriverla di quello, ma quale: queste storie assurde, irreali o surreali, ma sempre impossibili le ho trovate belle tutte!.
E allora, torniamo alle quattordici prefazioni? No: al pari dei trailer di antica memoria fatti di spezzoni di film commentati da voci fuori campo, con i quali pubblicizzavano quelli “prossimamente qui“, dedicherò qualche riga a ciascuna storia.
L’Incontro - è l’immancabile racconto, che Borgatti dispone per primo o per secondo, col quale porge gli auguri per le imminenti festività. Mi ha confessato che è stata la sua prima storia nata non per far sorridere: pubblicata su Facebook, ha avuto un successo senza pari e dopo quattro anni ha dato il titolo al terzo libro della serie.
Una Petizione e un Amore platonico - è la storia folle, assurda, geniale e divertente di un sognatore preso dal mito di Francesca da Rimini, essa procede in un susseguirsi di fatti e trovate che stupiscano e divertono.
Il Fardello e il Linguaggio dei Cani - una storia tristissima e appassionante non solo per gli amanti dei cani.
Bon Ton e Galateo - In materia di umorismo dell’assurdo, con questa storia, la cui protagonista è, incredibile a dirsi la Morte, credo che Enrico abbia dato il meglio di sé. Del fatto non dico nulla: va letto.
Un Dondolo in un Giardino tra le Stelle - è la storia di un grande amore e la prova di come una donna anche non più presente, possa trasformare un uomo. Intrigo Internazionale - Di questo non voglio descrivere altro che la sorpresa del narratore che, avvicinato da un pinguino alla ricerca di un buon hotel, si sente, pur non avendolo mai visto né conosciuto, apostrofato col “tu“.
Mario, Luigi e un Indimenticabile Viaggio nella Savana - è una storia triste e delicata, tutta surreale, di un amore diverso.
La Dottoressa e uno Strano Paziente - è una storia in rima, possiamo definirla poesia infatti rime e metrica sono assolutamente rispettate, che vi farà sorridere con situazioni leggermente osé.
Giulia - è la sua storia da quando era bambina a lei anziana che rammenta un passato felice. Ma ciò che mi ha colpito è il meccanismo narrativo: nuovo, rivoluzionario, fuori da ogni crisma tradizionale. Non dico altro, guai togliervi il piacere di scoprire da soli questa invenzione letteraria.
Il Pescivendolo, il Macellaio e tre Persone dal Cervello fino - qui la fantasia di Borgatti supera ogni limite, il protagonista è addirittura un licantropo che si trasforma nell’animale che vuole. È una storia dalla trama corposa che vede un avvicendarsi di situazioni e di fatti divertenti, ma che dà anche spazio al simpatico protagonista per narrare delle frequenti trasformazioni in tarlo o in camaleonte, che entra nelle cabine o nelle docce, prende il colore dei rubinetti o altro e sta lì in attesa che ragazze e signore si vengano a cambiare o a rinfrescare. Di quando si trasforma in formichiere dalla lunga lingua e se ne va sotto le vesti delle signore ne ha parlato solo col presidente di una grossa catena di supermercati, perché c’è pure lui nella storia. Le donne ... quelle di certo non ne fanno cenno, mica sceme!
Due Ragazze: una con la Valigia, l’altra col Trolley - È una lunga storia di un pittore e della sua compagna ... che dire: a me è piaciuta immensamente! Diabolica (De factis diabolicis) - è un giallo umoristico ben congegnato, ma quello che colpisce è il fatto che parte sia scritto in stile Promessi Sposi e in forza di questo che Enrico gli ha dato un titolo tanto pretenzioso.
L’Istrione - è la storia di un grande attore, uno sfortunato uomo di spettacolo che solo a quasi settant’anni raggiunge il successo. È un bel racconto che porta con sé un finale pieno di amarezza!
Oro, Sale e Inventori - un altro, ottimamente riuscito, saggio di umorismo dell’assurdo. Che dirne, riferiti, narrati da me, quei fatti impossibili, incredibili e tutti per sorridere perderebbero di colore.
Il libro è questo e vi piacerà come è piaciuto a me, nulla di banale e scontato, nessun artificio retorico, idee: tante. Enrico Borgatti è uno scrittore eclettico che spazia in tutti i campi, che affronta ogni genere, quello drammatico, ma non piagnone e quello umoristico, ma non volgare. La scrittura è accurata, ricercata, elegante, ma scorrevole e rilassante.
Lui lo adora l’umorismo, ma un po’ di satira la fa pure, di costume però, mai politica.

Filippo Baroni

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